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Tag: Puglia

MarTa aperto grazie a vigilantes privati. “Ma Taranto è solo la punta dell’iceberg”

2 luglio 20222 luglio 2022 Emergenza Cultura

Gennaro Totorizzo

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«Se Airbnb (tra gli altri) pagasse tutte le tasse dovute, lo Stato italiano potrebbe mettere in campo misure che consentirebbero ai proprietari delle dimore storiche di non trasformarsi necessariamente in albergatori. L’alternativa è quel che vediamo: trasformarci in un popolo di camerieri e osti che vive in periferie moderne e la mattina va a servizio nei centri storici ormai trasformati in luna park per i ricchi di tutto il mondo. L’esito finale, il gradino successivo, è l’Italia comprata dai fondi sovrani, dagli oligarchi russi, dai signori del Rinascimento saudita, dai ricchi sfondati dell’estremo oriente: un fenomeno già assai avanzato».
📌 Il numero di Left di ottobre ospita un riflessione di Maria Pia Guermandi sul ruolo del museo nella società contemporanea partendo dalla nuova definizione approvata da ICOM
«Insomma grande è la confusione sotto la bilancia della legge e delle sue interpretazioni. In questa babele viene alimentato il fuoco incrociato sulle soprintendenze che, depotenziate e in carenza di organico, con tutti i loro limiti e difetti rappresentano oggi l’unico punto di riferimento al quale ricorrere in difesa dei valori storici, culturali, paesaggistici e naturali dei territori, per arginare una generale aggressione all’ambiente che vede in queste istituzioni solo una fastidiosa entità burocratica che limita lo sviluppo»
«Franceschini in questi anni avrebbe potuto imporre un “salario minimo” ministeriale di fatto, indicando a tutti gli istituti di appaltare a condizioni dignitose. Ma non è mai accaduto e ognuno fa a gusto proprio, appaltando al ribasso o per i motivi più vari. Il ministero della Cultura peraltro a oggi non è in possesso dei dati né riguardanti il numero di lavoratori che operano in appalti diretti degli istituti ministeriali, né di quanto guadagnino»
«Noi che oscilliamo tra la solitudine egoista e una massificazione impersonale troviamo invece nelle chiese uno spazio di comunità: sono luoghi della preghiera individuale ma al tempo stesso luoghi collettivi, inclusivi».
«Servizi di bassa qualità, dipendenti sotto organico con intere aree e sale costrette a chiudere per mancanza di personale specializzato e condizioni di lavoro disumane e massacranti, come testimoniato anche dalla nostra inchiesta»
«Quasi nessuno ha parlato del programma di Fratelli d’Italia relativo alla cultura. Certo, leggerlo significa intraprendere una discesa all’inferno. Ma è una discesa istruttiva, perché ci permette di capire in cosa stiamo per sprofondare. Possiamo dividerlo in tre parti. Una da centro-destra liberista: alla Renzi, Calenda o Franceschini. Una da destra dell’est europeo, tra Putin e Orbán. E una da destra francamente fascista».
«L’alternativa a questa progettualità è che la cultura diventi l’ennesimo oppio dei popoli, ricattatorio strumento di assuefazione, marketing e colonizzazione. Non di liberazione».
«Siamo preoccupati perché vediamo attorno a noi un totale disinteresse verso il servizio pubblico essenziale dell’accesso alla cultura - affermano gli attivisti - Il patrimonio culturale di Napoli viene sfruttato solo come una macchina da soldi e noi abbiamo l’obbligo di opporci per evitare di assistere alla svendita totale della nostra città. Non ci fermeremo».

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