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«Le norme in verità sono vaghe e, non disciplinando la gestione esclusiva del bene, da decenni la prassi fa giurisprudenza. I vuoti sono molteplici: chi gestisce un bene in concessione può usarlo per produrre? Può staccare biglietti? E quanto possono durare al massimo le concessioni, senza nuovi bandi?»
«Qualità dell’opera, rarità nel catalogo del suo autore, particolare “significato della rappresentazione”, cioè il soggetto e la composizione e particolarità tecnica: i principi che dovrebbero sottendere al diniego all’esportazione ci sono tutti. Perché dunque La raccolta delle coturnici di Jacopo Bassano ha ottenuto l’autorizzazione all’esportazione definitiva, preliminare all’acquisto da parte del P. Getty Museum?»
«Non è con la logica dello scaricabarile e della vessazione verso lavoratori che fanno già tantissima fatica ad assolvere a compiti ordinari con un organico ridotto a meno della metà di quello previsto che si risolvono problemi della dimensione prevista nel PNRR. Occorrono soluzioni ed impegni concreti e la consapevolezza della loro complessità».
«Ma perché almeno non è stato impedito che le cappelle fossero utilizzate come magazzini e che si svolgessero eventi rischiosi per la salvaguardia del pavimento? Dunque, con i Santi Severino e Sossio siamo davanti a un caso di totale abdicazione ai compiti che l’articolo 9 affida alla Repubblica. Concesso il monumento ai volontari, quasi tutto sembra lecito e l’amministrazione dello Stato rinuncia a esercitarvi le proprie funzioni».
«Il rapporto tra pubblico e privato sembra la chiave di lettura più appropriata per ripercorrere le vicende degli anni durante i quali Baratta, in precedenza più volte ministro, è stato uno dei principali artefici della trasformazione di un ente pubblico in una impresa che deve operare con “autonomia e imprenditorialità”».
«A causa delle mancate assunzioni sono rimasti in servizio solo 4 addetti alla vigilanza (di cui uno prossimo al pensionamento), ne servirebbero almeno il triplo per garantire livelli accettabili di erogazione del servizio e di sicurezza per lavoratori e utenti».
«Nell’anno in cui il turismo sta ripartendo dopo 16 mesi di stop, il Paese è in una empasse ormai decennale, favorevole solo a pochi gruppi di interesse. Di nuovi percorsi formativi e di abilitazione, organici e adeguati alla nuova dimensione europea, nemmeno l’ombra».
«È augurabile che Franceschini, tornato alla guida del Ministero, prenda in considerazione l’ipotesi ragionevole di promuovere, in linea con le direttive del sistema museale nazionale, un accordo di partenariato tra Maxxi e Museo nazionale d’Abruzzo, per condividere gli spazi del Palazzo (1700 mq). Si potrebbero così restituire al pubblico e agli studiosi l’accesso almeno alle opere di arte moderna e contemporanea di autori molti dei quali presenti nei più grandi musei italiani e stranieri».
«Un sistema di reclutamento dirigenziale che segna anche un nuovo modo di concepire il ministero stesso, meno tecnico e più politico-fiduciario».

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