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«Quando si dice che Cagliari è bella non ci si riferisce certo al suo deforme disegno urbanistico recente, ma ai quattro quartieri storici e, soprattutto, alla scenografia naturale che si è difesa da architetti, ingegneri, sindaci e assessori. L’intatto resiste. Intatto il promontorio di Sant’Elia, intatta la parte più remota degli stagni. Integro sino a oggi il sito di Calamosca dove non arriva il rumore della città e la notte si distinguono le stelle. Intatta la necropoli punica di Tuvixeddu, nonostante i tentativi di deturparla».