di Tomaso Montanari
Chi l’avrebbe detto che il castello della propaganda del ministro Franceschini sarebbe venuto giù tutto in un colpo solo, durante una puntata di Porta a Porta?
È mercoledì scorso, il 16 novembre, e va in scena un ‘confronto’ tra Matteo Salvini e Maria Elena Boschi. E su cosa sono perfettamente d’accordo, questi due titani del pensiero?
sulla distruzione della tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale!
Ascoltiamoli (qui, al minuto 1h 34):
«Salvini: “Ci sono alcuni organismi statali che vanno rivisti, e io aggiungo qualcosa di più, cancellati: soprintendenze e prefetture. Ufficio complicazioni cose semplici! Soprintendenze e prefetture […] Se lo Stato vuole dimagrire, vuole snellire, vuole esser più veloce, vuole semplificare, inizi a cancellare qualcosa”
Boschi: “[…] Abbiamo fatto una riforma della pubblica amministrazione per ridurre le complicazioni sul territorio. […] Va benissimo darsi altre sfide, io sono d’accordo diminuiamo le soprintendenze, lo sta facendo il ministro Franceschini. Aboliamole, d’accordo, lavoriamoci dal giorno dopo: disponibilisismi a discutere di tutto, ma il 4 dicembre votiamo a un referendum su questa riforma costituzionale”».
Da due anni Dario Franceschini nega pervicacemente l’evidenza: e cioè che egli sta scientificamente distruggendo le soprintendenze, su mandato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi (quello che ha scritto: «soprintendente è la parola più brutta del vocabolario della burocrazia»).
Ora, grazie alla benedetta semplicità di Maria Elena Boschi, le carte sono finalmente sul tavolo: per ora le hanno diminuite, ma ora sono pronti ad abolirle, queste maledette soprintendenze.
Almeno finalmente è tutto chiaro: grazie, signora ministra!
19 Novembre 2016
http://articolo9.blogautore.repubblica.it/2016/11/19/maria-elena-boschi-aboliamo-le-soprintendenze/